Sabato 8 ottobre
Seduti a gambe incrociate di fronte al pubblico sparuto ma attento, variegato, curioso. Normale non si tratti di una folla, perché in scena non c’è uno spettacolo ma lo spettacolo dello spettacolo, anzi, lo spettacolo dei lavoratori dello spettacolo.
Incomincia così, in un sabato pomeriggio d’autunno, “The Making of: laboratorio di saperi e di mestieri” promosso dal Teatro Colosseo, per offrire opportunità di crescita a spettatori consapevoli. “Il progetto nasce da un bando della Città di Torino e del Ministero” si premura di precisare Claudia Spoto, direttrice artistica del Colosseo, che guida una struttura privata, solitamente non finanziata. “L’idea deriva dalla volontà di aprire il teatro alla città in modo diverso, perché credo che il teatro appartenga a tutti”.
Claudia parla con il solito garbo, manifesta contentezza e emozione. Poi tocca alla persona al suo fianco, l’uomo, dalla candida e fluente chioma, che si completa con una barba altrettanto bianca. E’ Massimo Chiesa, che Claudia Spoto ha scelto per accompagnare gli spettatori in questa avventura. Regista, ma soprattutto produttore genovese dal cognome importante.
Lezione multimediale
Sulle pareti laterali del teatro scorrono dei filmati, selezionati sia da Claudia sia da Massimo, c’è anche la catalana Fura dels Baus, che Claudia aveva portato a Torino con un “Tito Andronico” al foyer del Pala Alpitour con gli attori in moto.
Una sollecitazione dal pubblico induce a un riflessione più attenta sulle rispettive professioni. Chi sono esattamente Massimo Chiesa e Claudia Spoto?
Pausa caffè
Una piacevole sorpresa
A riapertura del sipario sono i partecipanti a presentarsi. Perché si trovano qui? E sono spettatori teatrali abituali?
Teatro in famiglia
Roberta ha 12 anni, “me ne ha parlato mio papà e mi è sembrato interessante” dice.
Giovanna è la mamma di Roberta, ed è curiosa.
Un amore dichiarato
Erika, è una frequentatrice del Teatro Colosseo, almeno una volta alla settimana, per lei e un’amica è “uno spazio di agio, nutrimento dell’anima”. Vuole conoscere, approfondire, assaporare tutto quello che è teatro.
Sonia dichiara di essere molto contenta di vedere tutti questi ragazzi, è una docente universitaria, ha lavorato negli Stati Uniti dove in ogni campus c’è un teatro, quindi i giovani si abituano a capire che è un lavoro e ha la stessa dignità delle altre materie.
Una vera passione
Patrizia dichiara di rappresentare la parte geriatrica con un godibile umorismo, ha 63 anni, è medico, è molto appassionata di teatro, musica, prosa, musical, lirica, ha visto almeno 40 repliche di “Jesus Christ Superstar” seguendo la tournée in Europa. E’ affetta da inguaribile curiosità teatrale.
Piero, 67 anni, sportivo, ama il teatro classico, è qui per curiosità.
La curiosità è l'anima del mondo
Loris ha 19 anni, studia economia, ha accompagnato un amico, vorrebbe scoprire cosa succede dietro le quinte.
Javier, 19 anni, ingegnere del cinema, non ha mai avuto contatto con il teatro ma gli piace la creatività.
Alla prossima!
Prossimo appuntamento giovedì 13 ottobre con le prove di “Disaster Talk Show 2” della The Kitchen Company, con la regia di Massimo Chiesa.

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